<%@ Language=JavaScript %> intervista a sanna

 

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dal sito www.cinemecum.it di maggio 2008

Nuovo cinema Paradiso nel Trexenta   

Una trilogia ispirata a pellicole nazionali e poi virata in chiave sarda.  Titolare di alcuni esercizi commerciali a Senorbì,  Alessandro Sanna, commerciante ma anche regista, racconta come nasce la sua passione per la macchina da presa. di Maria Elena Tiragallo


Alessandro Sanna sul setAi suoi film hanno lavorato tutti i suoi amici in una trilogia cinematografica dai titoli piuttosto insoliti: "Los Ci Klones", "Padre, figlia e spirito sardo", "Arriva Pavan". Sono questi i tre lungometraggi che portano la sua firma.  Per lui il cinema è passione forte e sincera, momento di aggregazione, divertimento. Talmente sincero da coinvolgere un intero paese. Ecco il suo racconto.

Lei nella vita di tutti i giorni è imprenditore. Ogni tanto però indossa i panni del regista. Perché?
Per raccontare la vita, le cose che hai vissuto. Tutti abbiamo una storia nel cassetto, perché non raccontarla con una telecamera? Non ci vuole nulla, non bisogna essere laureati, semplicemente bisogna crederci e divertirsi. Se il pubblico poi non apprezza il tuo lavoro lascia il tempo che trova, l'importante è farlo. Il mio lungometraggio "Los Ci Klones" del 2003, remake del film "Il Ciclone", diretto e interpretato da Leonardo Pieraccioni nel 1996, è la pietra miliare per il cinema indipendente sardo, girato in digitale, autoprodotto.

Quali i motivi che l'hanno spinto a girare?
A voi di Cinemecum dico la verità assoluta su questa storia, in esclusiva, non ne ho mai parlato con nessuno. Mio zio, quando io ero ragazzino, era il proprietario del "Cinema Nuovo", la sala cinematografica di Senorbì che ora ha lasciato posto all'ufficio di collocamento. Mio cugino lavorava lì e la domenica pomeriggio ci andavo anch'io, stavo in cabina di regia  e cambiavo le pizze, controllavo i fuochi. Mi guardavo tutti i film e non pagavo mai il biglietto. Mi piacevano moltissimo i western. Poi sono uscite le prime cassette VHS, ne comprai una e me la portavo in giro per fare riprese, anche quando andavo in viaggio. Piano piano ho imparato a montare i video da solo.
Tutte le persone che hanno recitato nei miei film non sono attori, ma tutti amici con un cuore grande come un palazzo. Volevo farli incontrare e così è nata l'idea di girare film. Il primo, un rifacimento de "I Gemelli" con  Danny De Vito e  Michael  Schwarzenegger, è rimasto incompiuto. Per "Los Ci Klones", invece, è andata diversamente: con un mio amico avevo visto il film di Pieraccioni e mi aveva allettato l'idea del ritrovo, della festa, insomma tutto è nato un po' per caso, una congiunzione astrale dove le cose arrivano al momento giusto e nel posto giusto.
Una scena di "Padre, figlia e spirito sardo"Ad un tratto ci raggiunge un fotografo cui accenniamo di questo progetto, ma ci lascia di sasso, riempendoci di dubbi. Beh, alla fine il film lo facciamo ugualmente, un remake de "Il Ciclone", appunto, per essere sicuri di ottenere un certo riscontro. Ogni battuta è stata copiata, riadattata. Non sapevo come rappresentare la scena del ballo spagnolo, poi l'abbiamo risolta con un gruppo di ballo. Ogni film, anche se un remake, ha una sua storia particolare, tante volte mi sono chiesto se il film era credibile fatto a Senorbì con i nostri personaggi. Alla fine, ho dedotto che poteva integrarsi:  il film è quello che hai dentro, è quello che vuoi comunicare. E' fondamentale che noi sardi capiamo che ogni storia può essere adattata al nostro paesaggio, uscendo dai soliti schemi con cui gli altri ci descrivono. Non siamo oppressori, banditi, ma gente normale.

Nel 2004 arriva un secondo film "Padre, Figlia e Spirito Sardo". Qual è la storia?
E' la storia di Tonina, trentenne nubile, che lavora nel ristorante dei genitori. Quando la ragazza decide di essere più intraprendente, cioè di lavorare in un'agenzia viaggi, s'innamora di un affascinante giovane archelologo, Gianni Peretti. La famiglia di Tonina non renderà loro le cose facili, anche perché il ragazzo non è cattolico. Con la conversione al cattolicesimo arrivano le nozze.

Anche questa seconda opera è un remake.
Sì. E' una rivisitazione de "Il mio grosso grasso matrimonio greco" di Joel Zwick.

Qual è la scena che ricorda con più piacere?
A dire la verità sono più per questo film, perché è un po' una provocazione. Ce n'è una in cui il padre della protagonista femminile, Tonina, diventa nervoso perché la figlia non si innamora di un sardo, ma di un continentale come Peretti. Beh, è da vedere ragazzi... Di grande effetto anche le scene girate a Mamoiada in occasione del carnevale.

"Arriva Pavan"Il 2005 è l'anno di "Arriva Pavan", film comico scritto da Giancarlo Busacca
Il film, interpretato da Alessandro Pili dei "La Pola", è ambientato in un piccolo paese della Sardegna, dove il maresciallo della caserma dei carabinieri deve andare in ferie e gli viene mandato un rimpiazzo, il brigadiere Pavan.
Al povero brigadiere era stato assicurato che avrebbe trascorso un mese tranquillo, ma gliene capitano di tanti colori. Indaga sulla morte di una prostituta, deceduta a causa di una caduta dalle scale di casa che divideva insieme al suo protettore. Le indagini portano a una svolta: la prostituta conosce molto bene l'uso del computer ed è responsabile di una serie di furti telematici  a danno dei clienti di  una banca. La donna potrebbe essere stata uccisa da una delle sue vittime di furti telematici. Si susseguono magagne e pasticci. Questo film tecnicamente è migliore degli altri  per l'utilizzo della fotografia e l'impostazione delle immagini.

Quali sono state le difficoltà?
Alessandro Pili, che appunto interpreta Pavan, non ci ha creduto molto, perché il suo personaggio è permaloso, l'ho un po' forzato, convinto che gli attori che scegli "sono", "fanno" il film. Le immagini poi parlano da sole e non attraverso le parole. Con Giancarlo Busacca, che appunto ha scritto la sceneggiatura di "Arriva Pavan" ci cono state delle frequenti discussioni, perché non voleva modificare la sceneggiatura. Busacca tende a far parlare, invece io volevo lasciare più spazi alle immagini, perché sono le immagini, i movimenti,le situazioni che devono colpire. E’ sicuramente più difficile girare un film scritto da altri.

"Arriva Pavan"Perché i suoi film, pur essendo sardi, non sono recitati in dialetto?
Nei miei film  si parla la lingua italiana, è una scelta precisa, perché dobbiamo farci capire in tutto il mondo. Ci sono delle battute in sardo, ma con i sottotitoli in italiano. I film non sono nati per arrivare al successo, io non ho pretese di mettermi in mostra, l'ho fatto con il cuore per divertirmi con gli amici. I miei film non sono in vendita.
Padre figlia e spirito sardo si trova in vendita ancora in qualche edicola  anche a Cagliari, mentre gli altri due no. Direi piuttosto che i miei film  non hanno partecipato mai a nessun tipo di concorso cinematografico  regionale o nazionale e non ho mai ricevuto o chiesto nessun tipo di finanziamento. La cosa che mi ha appagato maggiormente dopo questi lavori è stato vedere la felicità e il divertimento dei miei amici la prima volta che si sono visti nello schermo ad interpretare i vari personaggi.

Quanto sono costati i tre film?
Sono stati autoprodotti: 12 mila euro "Los Ci Klones", 8 mila euro "Padre figlia e spirito sardo", 15 mila euro "Arriva Pavan".

Progetti futuri?
Andrà a breve in produzione "I 5 re", che tratta di un gruppo di cinque amici sposati, che, tentati da  altri amici e incuriositi incominciano a frequentare un night club.  Aprono un night, dove ci sono le donne che si esibiscono in spettacoli notturni. Mille scuse vengono dette alle mogli pur di far scoprire loro le frequenti  presenze al locale. Alla fine tra mille peripezie una ragazza nigeriana si sposa con l'allevatore sardo. Il film vuole essere anche un
chiaro esempio di integrazione sociale in Sardegna. I dialoghi li  ha scritti
Paolo Schirru, scrittore.

Commenti:

Scritto da Visitatore il 2008-05-08 10:21:56


Grande sanna , complimeti!

 

Scritto da Visitatore il 2008-05-08 16:21:01


Alessandro Sanna ha dimostrato di confezionare dei bei film, di avere una buona tecnica già dal primo film (cosa molto rara, in genere le opere prime soffrono di gravi errori tecnici). Ovviamente mi riferisco a "Los Ci Klones" per primo film, seguito da "Padre figlia e spirito sardo". Devo comunque muovere degli appunti a Sanna, che sono principalmente quello di aver girato i suoi primi due film da esatta fotocopia di altri ben famosi. Cosa che, a parer mio, non rende merito alla sua precisione nel realizzarli. Cioè lo giudico un buon regista ma ritengo che i temi dei suoi primi due film siano stati controproducenti, se avesse fatto qualunque altra cosa non "clonata" come inizio secondo me ne avrebbe giovato molto di più alla sua reputazione. Non vorrei sembrare offensivo, questa mia analisi è un modo per dimostrare apprezzamento per i lavori che fa ed un dire "Peccato, se avesse iniziato con film non costruiti su altri già esistenti mi sarebbe piaciuto ancora di più". Ma se questo ha contribuito a fargli prendere confidenza con il cinema ben vengano anche quegli esperimenti. "Arriva Pavan" mi è sembrato un po' sottotono rispetto ai due precedenti, secondo me si poteva ottenere di più, anche se rimane un buon film comico (...Perchè i flim comici non vengono considerati alla pari di quelli drammatici.... Hanno la stessa dignità). Più che altro io al posto di Sanna avrei un po' corretto alcuni piccoli errori in fase di montaggio e soprattutto avrei corretto un po' la sceneggiatura (i maggiori problemi di quel film sono nella sceneggiatura, che non è comunque di Sanna, quindi non è colpa sua in fondo).  
Basta comunque strigliare Sanna, il mio intervento vuole essere una lode a quello che fa, non una critica. Sanna porta avanti (a parte i due primi film sopra citati che sono "troppo" ispirati) un cinema diverso dal cinema "classico" sardo, riuscendo senza troppi mezzi a coinvolgere molte persone in qualcosa di costruttivo che è anche piacevole da vedere. Certo, Sanna non è il solo, potrei citare ad esempio Enrico Pau con "Pesi leggeri", Maurizio Marras con "Pinocchio burattino pasticcione", Corrado Congeddu con "Zapping", tutti i film di Antonello Grimaldi, molti corti sardi amatoriali e non.... Insomma gli esempi "buoni" ci sono, solo che finché ce li guardiamo tra noi e senza pagare un soldo va bene, ma quando si tratta di investire e di portare qualche sardo al di fuori della Sardegna si investe su quelli che peggio raffigurano la realtà sarda e peggio ci dipingono. Tutto perché il mercato richiede quello da un film sardo, così come richiede per il periodo natalizio i film dei Vanzina. Quindi smettiamola di vedere Mereu con uno scettro in mano che porta avanti il buon nome della Sardegna e che ci porta nel cinema mondiale, vediamolo per quello che è: un bravo commerciante sardo che svende l'immagine della Sardegna al miglior offerente pur di trarne un profitto. Questo non vuol dire che Mereu sia un cattivo regista o incapace, io non critico questo aspetto, critico solo il suo seguire una corrente tracciata da altri a fini commerciali.  
Scusate se mi sono dilungato troppo....  

bravo sanna
Scritto da Visitatore il 2008-05-08 16:32:48


"Alessandro Sanna con Arriva Pavan ha guadagnato posizioni conquistate al tempo de 'Los ci Klones' con rinnovato entusiasmo e una vena che sembrava smarrita con Padre, figlia e spirito sardo. “Arriva Pavan!” è amabile, lieve, un po' vago nel definire i caratteri, ma accattivante e divertente. Complice una colonna sonora ricercata e all’altezza della situazione. La vicenda procede secondo i piani dell'autore, desideroso di rientrare nel ristretto numero dei registi che dipingono una Sardegna diversa dal consueto stereotipo sardo. Con Alessandro Pili si colora il personaggio di Pavan, con sagace simpatia. la stessa che le è valso il successo in tv con gli amici dei LaPola.

Scritto da Visitatore il 2008-05-08 16:36:28


arriva pavan, insomma, si risolve in una serie di luoghi comuni e di ironia scontata..., mentre anche alcune scelte di regia appaiono quantomeno discutibili...comunque bene.. CARLOX

alfgrec
Scritto da Visitatore il 2008-05-09 09:17:06


cia alessandro come posso fare per contribuire alla realizzazione del tuo prossimo film. ho visto tutti i tuoi lavori e vedi credo che tu abbia molte capacità e possibilità, perciò ho deciso di darti seriamente una mano fammi sapere come, grazie. alfonso greco new york.

Scritto da Visitatore il 2008-05-09 09:19:24


Una grandissima opportunità per tutti per co-produrre un nuovo film. L'unione fa la forza, e Alessandro Sanna ha deciso che qualsiasi persona fisica o società (qualsiasi!), può investire una somma di denaro sul film, per esempio €20.000:  
Immediatamente chi investe sarà proprietario della sua fetta d'investimento!  
 
Esempio:  
 
"Cinemasardegna.it" da 16.000€ 
"Sig. Franco Di Martino" da 2.000€ 
"Risvegliato srl" da 2.000€ 
 
 
Totale: 20.000€  
 
Franco Di Martino sarà il proprietario del 10% del Film e dei possibili guadagni, ma non solo!  
 
I Co-produttori appariranno nei titoli di testa e di coda, saranno invitati alle proiezioni di prova, ed avranno voce in capitolo per possibili cambiamenti! Ma non è ancora tutto... Soprattutto saranno invitati a tutti i Festival e manifestazione in cui sarà presente anche il loro film co-prodotto !  
Una opportunità incredibile per entrare a far parte di un film con una spesa bassissima! Aiutateci e sarete aiutati!!! ;-) 

 

Scritto da Visitatore il 2008-05-09 16:02:10
ho visto il film in tv. due sane risate. comunque auguri a sanna, sicuramente da elogiare per il coraggio di fare.in sardegna è molto difficile.
scritto da Visitatore il 2008-05-09 16:07:08
I film di Sanna sono genuini, sani, simpatici e sopratutto nostrani. Saggia la scelta della lingua italiana accompagnata da un parziale slang sardo.. e le risate non mancano... 
saluti
Scritto da Visitatore il 2008-05-13 20:47:49

Ringrazio di cuore tutti gli amici che hanno visitato questa pagina dedicata ai miei lavori. Ho notato apprezzamenti positivi e negativi sul mio operato. Come scrive Maria Elena nell’articolo, non ho mai pensato di lucrare, non ho mai avuto ambizioni particolari per questi lavori ma bensì ho cercato in ogni modo di divertirmi e di far divertire gli altri. Come purtroppo accade alcune persone sfruttano impropriamente l’immagine della nostra isola. Arrivano registi con cognomi sardi, ma di sardo non hanno veramente null’altro che qualche antenato. Nei loro filmati usano i nostri costumi e rappresentato le nostre tradizioni solo per scopi commerciali. Deridono le nostre debolezze facendole diventare dei luoghi comuni. Diffondono un’immagine conveniente della Sardegna solo per riempire le sale. Infatti al cinema fa piu scalpore una pecora sodomizzata che una carezza affettuosa di un pastore ad una pecora che ha appena partorito. Cosi descrivono la Sardegna in diverse “commedie” che vediamo al cinema con la pretesa di essere portatori sani di cultura Sarda. In realtà quando ho girato il mio primo film "Los ci KloneS ", con alcuni miei amici stavo chiacchierando al bar e ci siamo chiesti che tipo di film potesse essere adatto ai nostri paesaggi alla nostra cultura, ed è uscito fuori “Il Ciclone”. Quindi, "Los ci KloneS" (da clonazione), non era nato per un legame diretto con Pieraccioni. Analizzando poi la storia capimmo subito che combaciava benissimo con la nostra cultura .. infondo Levante era un commercialista come tanti qui in Sardegna ..La storia era credibile. Quando abbiamo cominciato a realizzare questo progetto, a metterlo in piedi e abbiamo iniziato anche a girare, abbiamo detto "le ballerine, oddio c'è Natalia Estrada, che cavolo facciamo adesso? Siamo fregati !". "Come facciamo, non lo giriamo perché c'è un precedente così illustre" Allora ho detto "No certo, invece giriamolo, faremo qualcosa di diverso rispetto a ciò che ha girato Pieraccioni”. E poi c'è la scena del ballo, e dissi “che cosa c'è di più normale di un gruppo di ballerine spagnole in vacanza in Sardegna?". Chi se lo aspettava poi che quando è uscito il mio film avrei provato costantemente questa gioia di vedere sui giornali il mio nome abbinato a quello di Pieraccioni, J ma comunque questa è un’altra storia…...penso che anche se le luci non sono perfette, se qualche volta l’attore non è all’altezza o l’inquadratura non è da manuale del cinema, bisogna sempre girare, qualunque cosa vediamo che in quel momento assomiglia al nostro mondo, al nostro modo di vedere senza forzature o alterazioni, ma facendo passare attraverso la telecamera la realtà quotidiana della gente e del mondo che ci circonda. 
Vi ringrazio ancora per l’attenzione e vi invito a visitare il mio sito www.cinemasardegna.it dove troverete costanti aggiornamenti soprattutto trovate un sezione per sponsorizzare il mio nuovo grande film o partecipare con una piccola quota simbolica alla realizzazione di questo nuovo importante lavoro, “I 5 Re”. 
Ringrazio soprattutto gli amici di Cinemecum per l’importantissimo lavoro che fate, per lo spazio e la grande opportunità che mi avete concesso. Buon cinema a tutti!!! 
 
Un abbraccio fraterno  
Alessandro Sanna